«ESTA», visto per gli USA (Travel Inside del 18.09.2008 - Jean-Claude Raemy/Dominique Sudan)

Le domande sulla nuova procedura per l'entrata negli USA si accumulano nelle agenzie di viaggi. «ESTA» fornisce la chiave.

Dal 12 gennaio 2009: a partire da questa data i cittadini dei 27 stati di «Visa Waiver» (stati non soggetti all'obbligo di visto per brevi soggiorni, fino a tre mesi, tra cui la Svizzera) dovranno procedere a una registrazione online fino a 72 ore prima della partenza. Si può effettuare immediatamente e facoltativamente sul sito Internet https://esta.cbp.dhs.gov. Secondo il presidente di Visit USA, Werner Wiedmer, il sito Internet è già molto utilizzato dagli svizzeri.

L'«ELECTRONIC SYSTEM of Travel Authorization», o ESTA, richiede esattamente gli stessi dati che finora si dovevano inserire durante il volo nel formulario I-94, quindi significa che non è necessario fornire ulteriori dati. La compilazione dell'ESTA è gratuita e l'autorizzazione ha una durata di due anni.

DOPO LA PRESENTAZIONE della richiesta, il richiedente viene informato automaticamente al massimo entro pochi minuti se è possibile un'entrata senza visto. Sul piano giuridico l'ESTA non equivale a un visto, contrariamente all'ETA (Electronic Travel Authorization) australiana. Significa che nel punto di ingresso negli USA (aeroporto o porto), un funzionario procede sempre all'effettuazione di controlli e può negare l'ingresso, ma non è la regola. Significa inoltre che i viaggiatori muniti di un visto valido senza autorizzazione ESTA possono entrare negli USA. La registrazione ESTA non deve necessariamente essere effettuata personalmente, l'agenzia di viaggi può effettuare la registrazione per conto del cliente. A tal fine deve controllare che il cliente sia cittadino di uno stato «Visa Waiver», che entri negli USA per meno di 90 giorni, sia per lavoro che per un viaggio privato, e che non abbia già compilato un ESTA (si può verificare online). Ovviamente devono essere forniti i dati del passaporto del cliente. La data precisa del viaggio o il mezzo di trasporto non sono invece obbligatori. Per gli USA la procedura è utile perché, da una parte è possibile ridurre i costi amministrativi legati al trattamento del modulo I-94 e dall'altra i dati recuperati nell'ESTA sono adattati ai database di Interpol, FBI ecc., aumentando la sicurezza.

QUESTO SEMPLIFICA inoltre il riconoscimento di «overstay», vale a dire chi si ferma negli USA oltre i tre mesi autorizzati. Praticamente non ci sono dubbi sulla sicurezza. Una finestra a comparsa all'inizio della registrazione indica solo che i dati possono essere visualizzati da parte di altre autorità statunitensi. Tuttavia i dati ESTA non possono essere consultati se non su base «need to know», conformemente al rigoroso US Privacy Act e per motivi relativi alla sicurezza. Attraverso il sistema Apis ricevono informazioni eventualmente agenti consolari e compagnie aeree.

INOLTRE vengono registrati l'indirizzo IP, il tipo di browser e le pagine consultate durante la sessione. Il sito Internet è ottimizzato. Un accesso ai dati personali nel PC del richiedente non è ammesso, perché sarebbe illegale. È inoltre attivo un cookie solo per la sessione. Le possibilità di spionaggio sono quindi escluse. I dati ESTA vengono quindi archiviati; di conseguenza non c'è alcuna differenza rispetto alla procedura applicata finora con il modulo I-94. Alla fine dello scorso giugno il comitato di Visit USA aveva già elaborato una documentazione di cinque pagine che possono essere utilizzate dalle agenzie di viaggio. Inoltre l'ambasciata USA sta studiando la possibilità di inviare le informative ESTA ufficiali alle agenzie di viaggio svizzere.